Prospettive riabilitative nei pazienti dimessi dalle REMS
Autori
Università degli studi dell'Aquila; Dipartimento di Scienze Cliniche Applicate e Biotecnologiche (Discab)
Obiettivi
Questa breve revisione narrativa della letteratura si propone di osservare gli esiti riportati dei percorsi riabilitativi dei pazienti autori di reato, dimessi da istituti riabilitativi psichiatrici, al fine di individuare possibili criticità e fattori predisponenti alla riammissione al termine della scontata misura di sicurezza.
Metodo
La ricerca della letteratura è stata condotta sul database MEDLINE, usando i seguenti Search Terms: “Forensic Psychiatric Patients”, “readmission”, “re-hospitalization” e “Psychiatric rehabilitation center”. Sono stati esclusi gli articoli in lingua diversa dall’inglese ed in fase pre-print e non peer-reviewed. Sono stati inclusi gli articoli pubblicati dopo il 1980 e che avessero un design di studio di tipo osservazionale.
Risultati / Conclusioni
La ricerca condotta ha portato alla revisione di 3 articoli che rispondessero ai criteri di inclusione ed esclusione. La revisione ha prodotto risultati di diversa natura. In uno studio Australiano retrospettivo condotto da Huang e colleghi è stata evidenziato un rate di ri-ospedalizzazione dopo un primo trattamento residenziale riabilitativo di circa ¼ dei pazienti in esame (6/23) dovuto ad una recrudescenza di tipo psicotico. Riscontrava, inoltre, che un solo individuo di quattro recidivi riceveva una riospedalizzazione in seguito alla nuova violazione. In uno studio (Rossetto) italiano su una popolazione femminile di pazienti autrici di reato, venivano indagate le differenze fra un campione di riammesse alle Residenze per Esecuzione di Misure di Sicurezza (REMS) e di non riammesse in seguito alla fine della pena. Questo studio rilevava come il disturbo da uso di sostanze e una diagnosi di disturbo di Asse II fossero positivamente associati con la riospedalizzazione in REMS. Mentre, osservavano come il 59% della popolazione di non riammessi nella struttura fossero affetti da un disturbo dello spettro della Schizofrenia. Un interessante lavoro australiano di Hayes e colleghi, mostrava come ad ¼ dei pazienti rilasciati con la condizionale venisse revocato tale rilascio e come la metà di questi fosse riospedalizzato.