La casa è per sempre
Autori
DSM ASL Roma 1
Congresso SIEP, Bologna 23-25 novembre 2023
Il supported housing del DSM della ASL Roma 1 è organizzato in un Percorso dipartimentale denominato “Assistenza Domiciliare Programmata (ADP) di tipo socio riabilitativo”. Tale segmento assistenziale segue n.154 pazienti di cui n.95 sono maschi e n.59 femmine. Tali pazienti vivono in n.95 appartamenti: n.19 di proprietà degli utenti, n.76 con regolare contratto di affitto intestato agli stessi. Pertanto queste abitazioni non possono essere considerate strutture. Le case possono essere condivise (n.41), o individuali (n.54). Nella prima tipologia convivono da un minimo di 2 ad un massimo di 4 pazienti, proprio per evitare quella cifra che richiamerebbe una dimensione di tipo comunitario. Gli appartamenti individuali testimoniano l’intento di costruire “abiti su misura”. I destinatari del Percorso ADP sono pazienti gravi, stabilizzati clinicamente, con un buon grado di compliance, che non vivono in famiglia. I disturbi dello spettro schizofrenico rappresentano l’area diagnostica prevalente con 128 pazienti.
Le modalità di ingresso in ADP sono definite da apposita procedura che individua anche i criteri di inserimento, secondo i quali il paziente deve: conoscere la propria malattia e riuscire a convivere con i propri sintomi senza che questi pregiudichino la possibilità di vivere in una casa; accettare l’assunzione della terapia farmacologica come parte integrante della propria esistenza; esprimere capacità di apprendere abilità legate alla cura di sé e alla gestione del proprio spazio di vita; acquisire la capacità di attendere l’operatore per avere risposta a richieste e bisogni; aderire al progetto socio riabilitativo proposto dall’ADP e dal CSM e partecipare alla definizione degli obiettivi.
Gli utenti assistiti provengono principalmente dalle Strutture Residenziali del nostro DSM (n.93 su 154). Le aree di intervento dell’ADP sono il sostegno nella cura del corpo, dello spazio di vita e delle relazioni sociali. Particolare attenzione viene data all’inclusione sociale che rappresenta l’obiettivo prioritario del Percorso ADP. Siamo consapevoli che anche la casa può trasformarsi in una gabbia dove mura invisibili segnano l’isolamento e delineano forme di istituzionalizzazione domestica. La costruzione di legami di solidarietà e di reti sociali caratterizza il nostro intervento sia all’interno della casa sia all’esterno, nel quartiere e nel territorio.
Le figure professionali coinvolte sono assistenti sociali, educatori e OSS. Il Percorso è dotato di un direttore psichiatra e di una coordinatrice assistente sociale.
Come avviene per qualsiasi cittadino si esce dalla casa o per necessità di maggiore assistenza causata da gravi limitazioni organiche sopraggiunte o per mutata condizione psicopatologica o per decesso. L’utente più anziano del Percorso ha compiuto da poco 91 anni. La casa quindi è davvero per sempre.
Quando un paziente esce da un appartamento assistito non si ha un posto letto da occupare, ma si avvia il processo per la costruzione di una nuova convivenza possibile tra persone che presentano affinità e che scelgono di vivere insieme. La casa nella nostra esperienza si configura come un luogo di vita, dove svolgere l’esistenza con grande libertà anche nella scelta dei conviventi.
Da luglio 2022 il lavoro dell’ADP viene monitorato mediante scheda HoNOS con una duplice finalità: rilevare eventuali miglioramenti dei pazienti e valutare gli interventi degli operatori dell’ATI vincitrice di appalto. Per la tipologia di lavoro svolto particolare importanza assumono gli item “problemi relazionali” e “problemi nelle attività di vita quotidiana”. Il Tempo 0 si colloca a dicembre 2022, il Tempo 1 si colloca a luglio 2023. Per entrambi gli item considerati a T1 si rilevano incrementi positivi e significativi rispetto a T0.
Il Percorso ADP si delinea non solo come mero intervento di supported housing, ma anche come garanzia del diritto dell’abitare, come mezzo efficace per l’inclusione sociale e si configura come dispositivo di contrasto a forme improprie di neoistituzionalizzazione strisciante.