Evoluzione dell’utilizzo della residenzialità da parte di una U.O. urbana della Regione Liguria (2016–2022)
Autori
Unità Operativa Salute Mentale Distretto 9 del DSMD della ASL 3 della Liguria, Genova
Obiettivi
Studiare l’evoluzione dell’utilizzo della residenzialità, comprensiva della REMS, da parte di uno dei 6 CSM nei quali è organizzato il DSMD di Genova dopo la chiusura degli OPG, dal 2016 al 2022.
Metodo
Sono stati raccolti dati relativi ai presenti nella residenzialità in carico all’U.O. al dicembre degli anni 2016-2022 per stabilire il tasso sulla popolazione maggiorenne di 106.800 abitanti e sono stati confrontati i trienni 2016-18 e 2020-22 relativamente al variare del rapporto m/f e alla percentuale di autori di reato. È stato inoltre studiato l’esito a 7 anni della popolazione iniziale.
Risultati
Il tasso di residenzialità è oscillato negli anni tra 5.3 e 7/10.000, con picco nel 2018. È stato quindi più prossimo a quello nazionale, di poco superiore al 5, che a quello regionale, intorno al 15. Si è registrato tra le medie dei due trienni un incremento dei maschi dal 63.68% al 73.48% (+15.7%), in gran parte concomitante con quello degli autori di reato, dal 15.9% al 23.75% (+49.37%). Tra i 62 soggetti in residenzialità nel 2016 sette anni dopo il 58.2% rimane nel circuito residenziale; il 9.5% prosegue le cure al CSM; il 19.4% non è più in carico (cambio di residenza, passaggio a strutture geriatriche ecc.); il 12.8% è deceduto.
Conclusioni
I nostri dati paiono confermare osservazioni in linea con i trend evidenziati in letteratura e consentono qualche prudente considerazione:
- La diminuzione delle femmine e l’aumento degli autori di reato, se il trend trova conferma, può rischiare di alterare la realtà antropologica delle strutture e accentuarne il carattere disciplinare, conseguente a una trasformazione della domanda;
- L’aumento degli autori di reato inseriti sulla base di decisioni giudiziarie sottrae in buona parte al CSM il governo della residenzialità. A numero di letti costante, può comprimere la possibilità di altri soggetti, femmine in particolare, di fruire dello strumento. Tra gli autori di reato, solo 1 è rimasto in MDS residenziale dall’inizio, mentre 7 sono usciti negli anni dalla MdS. L’incremento appare quindi soprattutto dovuto a soggetti sottoposti a MdS dopo il 2016;
- i dati relativi alla popolazione presente all’inizio denotano un limitato turn-over, riconducibile alla presenza di bisogni assistenziali (comorbilità o limitata autonomia) di difficile soluzione, e/o a problemi riconducibili allo stile di lavoro delle strutture o dei servizi (cfr. Buscaglia e coll., 2003).
Bibliografia
- Buscaglia, Massa, Peloso, Shmueli: Residenzialità, semiresidenzialità, territorio: luoghi e snodi del progetto riabilitativo, Atti XLIII Congresso SIP (CIC, 2003).