Esiti di trattamento: un’analisi dei dati fra i pazienti dimessi dalla REMS Villa Caterina di Genova dal 2017 al 2023
Autori
Congresso SIEP, Bologna 23-25 novembre 2023
La REMS “Villa Caterina” di Genova è stata aperta nel febbraio del 2017 e ospita autori di reato dell’area ligure. Nonostante sia mista, la percentuale di donne che è stata ospitata all’interno della struttura è decisamente minima.
Il lavoro proposto ha come obiettivo quello di studiare i pazienti dimessi dalla REMS di Genova dalla sua apertura fino al 30.06.2023 con lo scopo di individuare la loro collocazione attuale e raccogliere informazioni sulla loro situazione clinica e sociale. Tale studio non è ancora definibile come un follow up ma come uno strumento di verifica del nostro lavoro e dei progetti terapeutici condivisi.
Al riguardo, nel periodo di studio sono stati considerati 83 pazienti, di cui 15 sono rientrati almeno una volta: gli ospiti che hanno fatto ingresso in struttura sono 98, di cui 78 sono stati successivamente dimessi.
Per la valutazione è stata compilata una scheda ad hoc esaminare una serie di fattori, tra cui la collocazione attuale del paziente dimesso.
Grazie al lavoro di rete che il Gruppo Redancia ha da sempre come modello di intervento per la terapia residenziale, abbiamo potuto mettere in pratica un numero considerevole di dimissioni, condivise con il CSM inviante e con la Magistratura.
Come si può notare gran parte delle dimissioni sono verso strutture residenziali (ad esempio Comunità Terapeutiche) con misura giudiziaria attenuata (generalmente Libertà Vigilata), in quanto riteniamo che la REMS debba costituire l’inizio di un percorso terapeutico per molti ospiti che sono sconosciuti ai servizi territoriali, un periodo di conoscenza del paziente e dei suoi bisogni, nonché delle situazioni sociali ed ambientali che hanno condotto all’azione delittuosa per cui è imputato.
Il 13% dei pazienti è attualmente in carcere, mentre il 5% è rientrato in REMS.
Per quanto riguarda i pazienti che hanno fallito tentativi di inserimento in Comunità Terapeutica o sul territorio e che quindi sono rientrati in Struttura, abbiamo constatato come occorra riparametrare e riprogrammare una dimissione tenendo conto delle problematiche che hanno portato al rientro.
Altre variabili considerate nelle schede di valutazione sono il mantenimento dei contatti con un Servizio di Salute Mentale o SERD anche dopo la dimissione dalla Rems e il giudizio dei curanti, ossia dell’equipe multidisciplinare che ha seguito il paziente in uscita dalla Rems stessa.
Nel primo caso il 75% degli ospiti dimessi dalla Rems ha proseguito le cure, al contrario del 12% che ha interrotto i contatti con il CSM.
Per quanto riguarda il giudizio espresso dai curanti, si è valutato in una scala di miglioramento, peggioramento o mantenimento delle condizioni del paziente dopo la dimissione dalla struttura. Rispetto alla sintomatologia si è riscontrato un miglioramento del 39% degli ospiti.
Ugualmente sono valutate le competenze sociali e la salute fisica.
Infine, Si è valutato un giudizio dei pazienti complessivo rispetto ad ogni area studiata. In questo caso si evidenzia un miglioramento del 43%, contro un peggioramento del 24%.
Questa analisi ci permette di considerare come fondamentale il mantenimento del lavoro di rete e della presa in carico dei Servizi territoriali dopo la dimissione.
Si nota altresì come il passaggio verso una realtà residenziale di cura può ulteriormente consolidare i risultati clinici ottenuti in Rems e può costituire la garanzia di una buona qualità di vita .
In questa analisi non sono state considerate variabili relative al tipo di reato ed alle recidive, indici che vengono esaminati in altra sede.
Sostanzialmente possiamo però affermare che non è dirimente il tipo di reato commesso rispetto agli esiti del trattamento, bensì resta decisamente più importante la patologia sottesa a livello prognostico e di conseguenza la capacità di riconoscere un bisogno e di accettare un intervento di cura.