Promozione dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane presso l’Ente della Regione Toscana
Autrice
Responsabile Settore Organizzazione e risorse sviluppo umano, Regione Toscana
Riassunto
In un’ottica preventiva di eventuali segnali di disagio, malessere e di insorgenza di rischi psicosociali, al fine di mantenere e promuovere un buon stato di salute, risulta centrale occuparsi del benessere del personale, attraverso l’offerta di spazi di accoglienza e supporto, definendo interventi finalizzati a fronteggiare eventuali criticità sperimentate. Ciò rappresenta un modo di prendersi cura non solo del personale e dei gruppi di lavoro, ma anche dell’intero sistema organizzativo. Recentemente, grazie ad un’azione sinergica tra Regione Toscana ed il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali (CRRCR), si è sviluppato il progetto “Promozione del benessere, dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane presso l’Ente Regione Toscana”, la cui finalità consiste nel realizzare iniziative rivolte al personale della Regione Toscana, volte alla promozione del benessere, dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane.
Introduzione
Lo sviluppo organizzativo è un insieme di strategie e cambiamenti pianificati all’interno di un’azienda, al cui centro insistono «le persone» ed il cui obiettivo comune è il miglioramento dell’efficienza di un’organizzazione. Questo assume particolare importanza se si considera che l’ambiente lavorativo è la sede in cui le persone trascorrono gran parte del tempo di vita e nella quale stringono legami/relazioni/conflittualità/frustrazioni.
Pertanto, un piano di sviluppo organizzativo deve avere al centro il benessere delle persone sul posto di lavoro sia come singoli che come gruppo; benessere inteso non solo come assenza di malattia/malessere ma anche in ottica di intervento su aspetti quali motivazione, comunicazione, qualità delle relazioni umane e ascolto.
Di uguale rilievo, è il concetto di benessere organizzativo, inteso come la capacità di un'organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale di tutte le lavoratrici e di tutti i lavoratori, nell’ottica di proteggere, sviluppare e migliorare la qualità dell’ambiente lavorativo sino a consentire ai dipendenti di stare bene a livello fisico, psicologico e relazionale.
Proprio in virtù della sua crescente rilevanza, il Benessere Organizzativo è diventato progressivamente elemento centrale anche nell’ambito delle organizzazioni pubbliche e numerose disposizioni normative negli ultimi venti anni ne fanno espresso riferimento, ne citiamo alcune:
- Direttiva del Ministro della Funzione Pubblica emanata il 24 marzo 2004 dove si afferma che «per lo sviluppo e l’efficienza delle amministrazioni, le condizioni emotive dell’ambiente in cui si lavora, la sussistenza di un clima organizzativo che stimoli la creatività e l’apprendimento, l’ergonomia – oltre che la sicurezza – degli ambienti di lavoro, costituiscano elementi di fondamentale importanza ai fini dello sviluppo e dell’efficienza delle amministrazioni pubbliche».
- Decreto legislativo n. 81/2008, in ordine alla realizzazione di un ambiente di lavoro sano, scevro di qualsivoglia fattore di disagio di tipo relazionale e/o psicologico, volto alla realizzazione del benessere lavorativo, dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane.
- Decreto legislativo n. 150/2009, ha attribuito agli Organismi Interni di Valutazione (OIV) il compito di promuovere indagini sul benessere organizzativo.
- L. 183/2010, art 21 invece, contribuisce all'ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico, migliorando l'efficienza delle prestazioni collegata alla garanzia di un ambiente di lavoro caratterizzato dal rispetto dei princìpi di pari opportunità, di benessere organizzativo e dal contrasto di qualsiasi forma di discriminazione e di violenza morale o psichica per i lavoratori.
- Direttiva n. 3/2017 del Presidente del Consiglio dei Ministri recante indirizzi per l’attuazione dei commi 1 e 2 dell’articolo 14 della legge 7 agosto 2015, n. 124, e linee guida contenenti regole inerenti all’organizzazione del lavoro finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti.
I progetti di Sviluppo organizzativo e l’attenzione al benessere è da sempre preminente nell’ambito dell’organizzazione regionale. Tra gli strumenti adottati, negli ultimi anni, per la promozione dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane, risultano di particolare importanza la formazione del personale anche in ottica di benessere, il Codice di Condotta per la tutela della dignità del personale di Regione Toscana (2019), la figura della Consigliera di Fiducia della Regione Toscana (2020), il Progetto Benessere – Sviluppo Organizzativo e Qualità Relazioni Umane (2022). A seguire ne descriveremo alcuni elementi salienti.
In relazione ai dati del consuntivo del 2022, appare evidente come la formazione sia da considerarsi come una delle principali leve del cambiamento. Solo per citare alcuni dati: nel 2022 sono stati effettuati 151 corsi di formazione e 530 edizioni, per un totale di 4297 ore di formazione. Sono state effettuate 11.332 iscrizioni, il 95% relativo a dipendenti regionali mentre il 5% a dipendenti di altri Enti interessati; il totale del personale formato è pari a 7.563 persone, con un tasso di gradimento che si attesta su valori superiori all’80%.
Altresì, sono state sviluppate iniziative formative coerenti con il Piano delle Azioni Positive 2023-2025, di seguito alcuni esempi:
- Promozione delle pari opportunità: Focus sulla violenza di genere e sull'uso del linguaggio amministrativo non sessista;
- Il Coaching: un driver per il potenziamento dei rapporti lavorativi;
- Corso sul Diritto del Lavoro in Regione Toscana, con particolare riferimento ai diritti e doveri del personale della Regione Toscana, incluse le disposizioni contenute nel Codice di Comportamento;
- Seminario sull'uso di corretti stili di vita alimentari e salutari in ambito lavorativo.
Particolare attenzione, in ottica di Benessere Organizzativo, è stata rivolta all’accoglienza e al supporto delle lavoratrici e dei lavoratori che rientrano al lavoro dopo un lungo periodo di assenza.
La finalità del progetto è quella di sostenere un positivo riadattamento al lavoro, incentivando la motivazione al lavoro del personale che rientra dopo lunghi periodi di assenza e promuovendo l’acquisizione di competenze relazionali e di efficacia personale per affrontare i cambiamenti intervenuti durante il periodo di assenza. Le tematiche su cui il progetto si è concentrato sono state:
- Percorso di autoanalisi: “Cosa hai trovato di diverso nel contesto di lavoro e come hai affrontato le novità.”
- Elaborazione del tema dell’equilibrio fra vita lavorativa e personale, cercando di stimolare i partecipanti a proporre le loro idee in merito.
- Individuazione di soluzioni che possano facilitare una conciliazione fra lavoro e casa (in particolare per rientri da periodi legati a maternità).
- Ridefinizione di un nuovo progetto professionale. Autovalutazione e co-costruzione di un “Progetto di crescita personale”.
Strettamente connesso a quanto esposto precedentemente, è poi il progetto “Induction Training”: iniziativa innovativa rivolta al personale neoassunto e finalizzata a supportare un progressivo ricambio generazionale nel contesto organizzativo regionale. I neoassunti sono inseriti, prima ancora di prendere servizio, in un percorso di assessment center per una valutazione a 360 gradi delle competenze, capacità, attitudini possedute, al fine di individuare la migliore collocazione organizzativa possibile e avviare da subito un percorso di formazione che faciliti l’inserimento nel contesto lavorativo regionale. Inoltre è stata sviluppata una rete di “mentori”, personale interno all’organizzazione regionale, che accompagnano i neoassunti nei primi mesi di inserimento cercando da un lato di aiutarli durante l’inevitabile periodo di disorientamento che le organizzazioni complesse spesso producano ad un “nuovo arrivo”, dall’altro li “consigliano” nella scelta del percorso personalizzato di formazione base e specialistica. Infine i mentori in prospettiva potranno rappresentare delle “antenne” in grado di segnalare all’organizzazione possibile difficoltà di inserimento che consigliano una diversa collocazione in grado di valorizzare al meglio competenze e capacità del singolo.
Sempre in ottica di Benessere Organizzativo, altro elemento imprescindibile è il “Codice di Condotta per la tutela della dignità del personale di Regione Toscana” i cui principi ispiratori sono costituiti dal riconoscimento del diritto irrinunciabile dei soggetti che operano all’interno di Regione Toscana ad essere trattati con dignità, ad essere tutelati nella propria libertà personale e a poter vivere in un ambiente di lavoro sereno e favorevole, a costruire relazioni e comunicazioni interpersonali improntate al rispetto reciproco.
Il benessere psicofisico e la serenità psicologica dei professionisti nei luoghi di lavoro sono infatti da considerarsi fattori strategici, sia per l'organizzazione che per la gestione delle risorse umane, unitamente al rifiuto assoluto di qualsiasi atteggiamento o comportamento discriminatorio lesivo della dignità e della professionalità della persona che ne comprometta l’integrità psicofisica, l’autostima e la motivazione al lavoro. Finalità ultima è la promozione di una cultura improntata al rispetto ed alla tutela della dignità delle persone che lavorano ed operano nell’ambito di Regione Toscana, garantendo, nel rispetto del diritto alla riservatezza, adeguate e tempestive forme di prevenzione e intervento in relazione a comportamenti tesi a porre in essere forme di discriminazione, molestie e mobbing, cercando di rimuovere le cause che hanno determinato il realizzarsi della fattispecie di discriminazione e vigilando affinché tali situazioni non si riproducano nuovamente e sia salvaguardata l’integrità psicofisica e la dignità della persona.
Una funzione di rilievo all’interno del contesto organizzativo è poi ricoperta dal ruolo della Consigliera Di Fiducia, figura esperta, di provenienza esterna all’Amministrazione, deputata all’ascolto e all’assistenza della persona nelle situazioni critiche oggetto del Codice di condotta. Tra le sue funzioni troviamo quella di acquisire informazioni necessarie ed utili all’espletamento delle proprie funzioni, anche a mezzo di raccolta di eventuali testimonianze, proporre incontri, ai fini conciliativi, tra le parti; proporre al Direttore competente in materia di personali azioni da realizzare al fine di poter ricostituire un ambiente di lavoro rispettoso della libertà e della dignità del personale coinvolto nel caso. Inoltre, svolge periodicamente incontri formativi/informativi con il personale al fine di aumentare la conoscenza relativa alla sua figura e alle sue prerogative.
Nei primi tre anni di attività (2020-2022) della Consigliera di fiducia, conducendo una breve analisi su dati aggregati della tipologia di segnalazioni pervenute, sono emerse problematiche relative principalmente a fattori organizzativi con poche situazioni segnalate in merito a molestie morali, mobbing e discriminazioni, con una prevalenza di atteggiamenti verbali aggressivi e di denigrazione davanti ad altre persone. Analizzando poi le segnalazioni di disagio derivanti da fattori organizzativi, emergono come particolarmente rilevanti: disallineamento tra aspettative professionali e attività attribuite, situazioni di conflitto con il responsabile.
Infine, recentemente, grazie ad un’azione sinergica tra Regione Toscana ed il Centro di Riferimento Regionale sulle Criticità Relazionali (CRRCR), si è sviluppato il progetto “Promozione del benessere, dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane presso l’Ente Regione Toscana”, la cui finalità consiste nel realizzare iniziative rivolte al personale della Regione Toscana, volte alla promozione del benessere, dello sviluppo organizzativo e della qualità delle relazioni umane con l’obiettivo di prevenire eventuali segnali di disagio, malessere e di insorgenza di rischi psicosociali, vuol offrire spazi di accoglienza e supporto, definendo interventi finalizzati a fronteggiare eventuali criticità sperimentate.
Obiettivo trasversale di tale progettualità è quello di prendersi cura non solo del personale e dei gruppi di lavoro, ma anche dell’intero sistema organizzativo, potenziando lo sviluppo all’interno del contesto organizzativo di una cultura orientata all’integrazione e alla promozione delle relazioni e intercettando tempestivamente eventuali criticità di natura psicosociale per contenere il rischio di disagi su singoli e gruppi di lavoro. Risulta pertanto fondamentale da un lato promuovere un approccio di rete funzionale alla prevenzione di disagi lavorativi e alla promozione del benessere, attraverso il coinvolgimento delle strutture interne competenti, dall’altro favorire lo sviluppo di competenze relazionali e comunicative, funzionali alla prevenzione di criticità di singoli e gruppi di lavoro.
Tutto questo si traduce nell’attivazione di un servizio di consulenza e supporto psicologico, sia individuale che collettivo, rivolto appunto a tutto il personale della Regione Toscana, svolto da psicologi che provvederanno ad individuare la tipologia di percorso più idoneo a seguito del primo colloquio di consultazione (o dei successivi, se necessario) anche attraverso interventi di facilitazione relazionale con il coinvolgimento di diversi ruoli e figure interni all’organizzazione per il superamento di eventuali criticità di natura comunicativo-relazionale, progettazione di interventi e percorsi formativi, analisi della domanda e consulenza psicosociologica.
Conclusioni
Elementi come la motivazione, la collaborazione, il coinvolgimento, la circolazione delle informazioni, la flessibilità e la fiducia portano a migliorare la salute mentale e fisica dei lavoratori, la soddisfazione degli utenti e, in via finale, ad aumentarne la produttività. Alla luce di quanto esposto, risulta evidente l’importanza del concetto di benessere organizzativo in quanto elemento trasversale e fortemente connesso al tema di sviluppo organizzativo.
In un’ottica preventiva di eventuali segnali di disagio, malessere e di insorgenza di rischi psicosociali, al fine di mantenere e promuovere un buon stato di salute, risulta centrale occuparsi del benessere del personale, attraverso l’offerta di spazi di accoglienza e supporto, definendo interventi finalizzati a fronteggiare eventuali criticità sperimentate. Ciò rappresenta un modo di prendersi cura non solo del personale e dei gruppi di lavoro, ma anche dell’intero sistema organizzativo.