Il servizio psichiatrico di cura e riabilitazione (SPCR) di Genova: considerazioni a 4 anni
UOSM del Distretto 9 del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze dell’ASL di Genova
Dal 2013 l’SPDC dell’Ospedale Micone di Genova è stato trasformato in SPCR, e a quattro anni viene qui presentato un primo studio sull’esperienza, dopo che ricoveri e dimissioni hanno superato il migliaio.
La scelta di trasformare l'SPDC in SPCR ha rappresentato uno sforzo di miglioramento isorisorse a partire dalla necessità di rispondere a quattro esigenze:
- Fare fronte ai problemi posti dalla riorganizzazione della rete ospedaliera del ponente genovese, che comportava per l’ospedale Micone la perdita del DEA e di altri reparti, rendendo problematica la permanenza di un SPDC
- Offrire alla parte dei degenti dell’SPDC che avrebbe potuto affrontare l’esperienza del ricovero, o almeno la seconda fase, a un livello di protezione e restrizioni inferiore all’SPDC e in ambiente più polarizzato verso la riabilitazione e idoneo a preparare la prosecuzione territoriale della cura questa possibilità, visto che un SPDC vicino sarebbe stato disponibile
- Conentire al DSMD di ridurre il sovrannumero di letti per acuti (da 1.5/10.000 abitanti a 1.25/10.000) e diminuire l’impegno dei CSM per garantire i «punti guardia» (da 4 a 3), nonché di aumentare i letti riabilitativi a turn over medio-breve (da 0.1/10.000 a 0.3/10.000).
- Non limitarsi a un’organizzazione della degenza per livelli d’intensità di cura, ma consentire anche l’accesso diretto dai CSM per casi non acuti ma bisognosi di un periodo di stabilizzazione in ambito protetto
Vengono presentati i dati di attività relativi al trend dei ricoveri, delle dimissioni, della degenza media nel quadriennio, le trasformazioni introdotte e delle quali ci sarebbe necessità, le difficoltà riscontrate
L'SPCR si propone come occasione di innovazione, sperimentazione, cambiamento che nasce dalla trasformazione di un SPDC, con le difficoltà di carattere logistico, organizzativo e culturale che questo comporta. Esso è al crocevia tra l’altro SPDC dell’area e tre CSM, coi quali opera in quotidiana sinergia per soddisfare la domanda di posti del primo e costruire coi secondi i progetti di dimissione più impegnativi, rispondendo al contempo anche alla loro domanda di ricovero. A quattro anni dalla nascita è possibile individuare vantaggi e limiti di questo esperimento, le tipologie di bisogni ai quali può fornire risposta e l’impatto sulla rete dei servizi. L’apertura delle porte insieme all’assunzione del mandato delle dimissioni difficili hanno fatto riemergere tre mostri che da sempre popolano gli incubi della psichiatria: pericolo, scandalo, povertà. E ci costringono a farci i conti quotidianamente.