Volume 27 - 27 Dicembre 2023

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La Santa dei folli

Autori

Ricevuto il 12/12/2023 – Accettato il 14/12/2023



Riassunto

Il legame tra il Parco del Pionta ad Arezzo e il suo passato come sito psichiatrico evidenzia come l'architettura e le istituzioni psichiatriche possano influenzare profondamente il territorio. L'analisi di questa influenza si concentra sulla chiesa all'interno del complesso, che ospita una rara rappresentazione artistica di Santa Dinfna, patrona dei malati psichici. L'immagine di Dinfna, realizzata da Ascanio Pasquini nel 1957 e stampata anche sulle cartoline locali, rivela simbolismi legati al martirio e alla salute mentale.


Abstract

The connection between the Pionta Park in Arezzo and its history as a psychiatric site highlights how architecture and psychiatric institutions can profoundly influence the territory. The analysis of this impact focuses on the church within the complex, housing a rare artistic representation of Saint Dymphna, the patron saint of the mentally ill. The image of Dymphna, created by Ascanio Pasquini in 1957 and also featured on local postcards, reveals symbolism associated with martyrdom and mental health.



Parlando del parco del Pionta a un abitante di Arezzo, la sua mente sarà inevitabilmente indirizzata verso il manicomio, esempio di come l'architettura e l'istituzione psichiatrica possano plasmare in modo profondo il territorio circostante.

Conosciuto anche come la "via dei tetti rossi", il complesso aretino custodisce frammenti significativi della memoria legata alla storia della salute mentale. Dal contributo di Pirella (nota 1) alla toccante testimonianza di Adalgisa Conti (nota 2), successivamente trasformata in un libro, fino all'eccezionale archivio delle voci dei reclusi a cura di Annamaria Bruzzone (nota 3).

Ma un altro elemento di rilevanza storica possiamo aggiungere a questa lista, ed è custodito nella chiesa all'interno del complesso psichiatrico. Durante una mia visita agli archivi, sono stato guidato nella biblioteca dove mi sono state presentate delle cartoline realizzate per il manicomio. In una di queste, ho trovato la rappresentazione di Santa Dinfna (nota 4).

figura 1


Questa cartolina presenta una variante nel nome, utilizzando la lettera "m" al posto della "n", che insieme a "Dymphna" costituisce la principale traslitterazione del nome della Santa.

La storia di Dinfna è una storia di martirio nel VII secolo: nata in Irlanda da un padre monarca celtico e da una madre cristiana, fu battezzata segretamente in giovane età da Gerberno, il prete locale. Rimasta orfana di madre, il padre identificò nella figlia i tratti della defunta moglie, e cercò di sposarla. Dinfna fuggì in Belgio, a Geel, con l’aiuto di Gerberno che la accompagna nella fuga. Tuttavia, il padre li raggiunse e, di fronte all’ennesimo rifiuto al matrimonio da parte della figlia, decapitò entrambi.

Quella raffigurazione di Dinfna sulla cartolina è posizionata dietro l'abside della chiesa del manicomio. Ho quindi deciso di organizzare una visita ad Arezzo per ammirare personalmente quella che sembra essere l'unica rappresentazione artistica della Santa nel nostro territorio.

figura 2


Questa maestosa rappresentazione di Santa Dinfna è opera di Ascanio Pasquini, artista e maestro vetraio toscano, realizzata nel 1957 a Firenze, valorizzando i tratti simbolici che caratterizzano l'iconografia di Dinfna.

Lei è al centro della vetrata e stringe in mano un libro, elemento fondamentale nell'iconografia dei Santi, con la scritta “FIDES", “fede” in latino.

figura 3


La Santa viene raffigurata pittoricamente coperta da un manto rosso, qui il manto viene sorretto da una schiera di angeli alle sue spalle. Fra questi, se ne distinguono due con un forte valore simbolico.

figura 4


In alto a destra vediamo un angelo che brandisce una spada, richiamo all’arma con cui è stata decapitata secondo la leggenda.

figura 5


E un angelo che tiene in mano la Palma del Martirio.

figura 6


L’ultimo elemento che caratterizza la raffigurazione di Dinfna è il diavolo in catene ai suoi piedi. Il diavolo è il simbolo di quello stadio di alterazione corpo-mente che trasforma il comportamento dell’individuo rendendolo altro da sé. Santa Dinfna è considerata patrona dei posseduti e dei malati psichici.

figura 7


La storia di Santa Dinfna è stata tramandata oralmente fino al 1247, quando fu trascritta nel "Vita Sancta Dimpnae" da Petrus van Kamerijk, canonico del capitolo di Saint-Aubert (Cambrai, Francia settentrionale). La storia acquisì un tratto straordinario quando si diffuse la credenza che alcuni malati mentali passando sotto le spoglie della defunta santa guarirono dalla follia.

Ciò diede origine a un pellegrinaggio di "folli" provenienti dai paesi vicini in cerca di guarigione a Geel, una pratica che portò alla creazione della prima comunità terapeutica aperta d'Europa in epoca pre-manicomiale. Ad oggi, l'inserimento etero-familiare è un fenomeno strettamente legato a Geel e al miracolo di Santa Dinfna, rendendo la Santa una figura chiave nel contesto della salute mentale.

La commemorazione di Santa Dinfna avviene il 30 maggio, un mese che assume un significato particolare per la salute mentale, considerando che la legge 180 è stata promulgata il 18 maggio.


Note

(1) https://www.aspi.unimib.it/collections/entity/detail/764/

(2) https://www.flipnews.org/index.php/life-styles-2/technology-5/item/2837-adalgisa-conti-il-diario-di-una-donna-reclusa.html

(3) https://campusarezzo.unisi.it/archivi/archivio-sonoro-anna-maria-bruzzone/

(4) https://www.vaticannews.va/it/santo-del-giorno/05/30/santa-dinfna.html


Bibliografia

Geel, la città dei matti - Renzo Villa, Carocci, 2020