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Recensione del Libro “Per Marta Marri. Storia e destino dell’esperienza di salute mentale grossetana”

Autrice




Una recente pubblicazione (“Per Marta Marri. Storia e destino dell’esperienza di salute mentale grossetana”, a cura di Fabrizio Boldrini, Giuseppe Corlito, Edvige Facchi) ripercorre la storia della salute mentale nell’area grossetana ad un anno di distanza dalla scomparsa di uno dei suoi più attivi protagonisti, la dr.ssa Marta Marri, che con coraggio e istanza etica ha orientato, nella provincia di Grosseto, il percorso di strutturazione dei Servizi di Salute Mentale e il processo di deistituzionalizzazione, favorendo il rientro nelle aree di residenza degli ex utenti del San Niccolò di Siena e promuovendo la costituzione di strutture residenziali dedicate.

Il senso della pubblicazione è quindi quello di declinare come, a partire da un importante riferimento storico-culturale, si delineino e si costruiscano le azioni, le strategie ed i progetti attuali e futuri del Servizio, e come il radicamento nella comunità e la promozione dei diritti umani, costituisca ieri e oggi ancora un valore fondamentale.

Nei vari contributi del libro, troviamo una riflessione di Edvige Facchi, attuale direttrice dell’U.F. Salute Mentale Adulti dell’”Area Grossetana, Amiata Grossetana e Colline Metallifere”, sul valore dell’eredità di un percorso storico-culturale che necessariamente si attualizza tra continuità (centralità del lavoro territoriale, rispetto della soggettività, dei diritti sociali e di cittadinanza delle persone con problemi di salute mentale) e cambiamento (modificarsi dei modelli organizzativi, modificarsi del disagio e della tipologia di utenza, multiculturalità).

I diversi autori del libro si soffermano poi, con una pluralità di voci e figure professionali coinvolte, su note storiche relative alla nascita dei Servizi di salute mentale nell’area grossetana e alle reti attivate (tra cui quelle con la cooperazione sociale); si fa inoltre riferimento ad esperienze di supervisione realizzate nel Servizio pubblico.

Infine vengono delineati i contesti e le esperienze più recenti ed attuali, tra cui quelle del Servizio di salute mentale infanzia e adolescenza e le progettualità emerse nel Servizio di salute mentale adulti nel territorio grossetano nell’ultimo decennio (a direzione prima di Giuseppe Cardamone e successivamente di Edvige Facchi), con particolare riferimento a realizzazioni concrete quali il progetto “Visiting” relativo alla comunità terapeutica, la “Casa dell’auto-mutuo-aiuto”, la Consulta per la salute mentale, il “percorso giovani”, le progettualità relative ai pazienti autori di reato, le collaborazioni con realtà associative quali in particolare Cittadinanzattiva, la prospettiva etnopsichiatrica nel lavoro con richiedenti asilo e rifugiati, il più recente confronto con l’esperienza della pandemia.

Tenere il filo storico e culturale che sottende lo strutturarsi dei Servizi di salute mentale, permette di dare senso alle scelte attuali e future, mantenendo elevato l’impegno di promuovere salute mentale attraverso un approccio comunitario e una presa in carico globale dei bisogni della persona, mediante azioni necessariamente complesse dove, a partire da utente e famiglia, si definisca un lavoro intersettoriale che includa Servizi di salute mentale, agenzie della salute, dell’educazione, ricerca e welfare, politiche della casa e del lavoro.